Giunto alla tredicesima edizione, il riconoscimento alassino vuole segnalare che si è particolarmente distinto in quel lavoro delicato e importante che la divulgazione, un’arte poco praticata in Italia sino a pochi anni fa, ma che gode di un apprezzamento crescente. Così sono stati premiati negli anni scorsi Marino Sinibaldi, Vittorio Sermonti, Corrado Augias, Philippe Daverio, Piero Angela, Gianni Minoli, Danilo Mainardi, Valerio M. Manfredi, Vittorio Sgarbi, Carlo Rovelli, Massimo Gramellini, Piero Bianucci.
Per il 2018, la giuria, composta da Ernesto Ferrero, Giovanni Bogliolo, Lorenzo Mondo e Antonio Ricci ha premiato Alessandro Barbero, storico, narratore, saggista, autore televisivo e radiofonico, che unisce la competenza e una speciale brillantezza espositiva. Questa la motivazione:
“Alessandro Barbero si è sempre distinto per l’accuratezza e la profondità delle sue ricerche e per la capacità di organizzarle in un racconto suggestivo, capace di coinvolgere il lettore e di fargli sentire la materia narrata come qualcosa che lo tocca da vicino: quasi una storia di famiglia, ricca di sorprese, segreti da esplorare, rivelazioni illuminanti, personaggi memorabili, verità drammatiche ma irrinunciabili.
Con un linguaggio chiaro ma rigoroso, mai incline al moralismo o a conclusioni superficiali, Alessandro Barbero ha saputo utilizzare al meglio anche i nuovi media, come la televisione, poco adatti agli approfondimenti, arricchendoli di interventi precisi ed essenziali. La giuria del Premio Alassio per l’informazione culturale all’unanimità ha riconosciuto nel suo lavoro un modello di divulgazione, che trasforma una materia spesso confinata nello specialismo in un grande fiume romanzesco che sa parlare della vita quotidiana dell’uomo d’ogni tempo”.
Nella serata della premiazione, attesa per venerdì 31 agosto alle ore 21.30 in Piazza Partigiani, Ernesto Ferrero intervista Alessandro Barbero.
Chi è Alessandro Barbero
Alessandro Barbero è nato a Torino nel 1959. Si è laureato a Torino con un illustre medievalista, Giovanni Tabacco, e perfezionato alla Normale di Pisa. Da vent’anni è Professore di Storia medioevale all’Università del Piemonte orientale di Vercelli.
Tra i suoi libri di storia: un Dizionario del Medioevo con Chiara Frugoni (Laterza 1994), Medioevo. Storia di voci, racconto di immagini, ancora con Chiara Frugoni (Laterza 1999), Carlo Magno, un padre dell’Europa (Laterza 2000), La battaglia. Storia di Waterloo (Laterza 2003), 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza 2005), Federico il Grande (Sellerio 2007), Storia del Piemonte (Einaudi 2008), Lepanto. La battaglia dei tre imperi (Laterza 2010), Il divano di Istanbul (Sellerio 2011), Prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle (Laterza 2012), Costantino il Vincitore (Salerno, 2016), Caporetto (Laterza 2017).
Tra i suoi romanzi, Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo (Premio Strega 1996), Romanzo russo (1998), Gli occhi di Venezia (2011), Le Ateniesi (2015), tutti presso Mondadori.
Dal 2007 collabora con Piero Angela a “Superquark” (con lui ha pubblicato Dietro le quinte della storia, che mette a frutto la formula delle conversazioni didattiche) e collabora alle trasmissioni di “Rai Storia” e di Rai Radio 2.