Saranno gli scrittori Michela G. Mazzucco con “L’Architettrice” (Einaudi), Fabiano Massimi con “L’angelo di Monaco” (Longanesi), Camilla Baresani con “Gelosia” (La nave di Teseo), Andrea Molesini con “Dove un’ombra sconsolata mi cerca” (Sellerio) e Miche Serra con “Le cose che bruciano” (Feltrinelli) a contendersi la palma di vincitore per l’edizione 2020.
“Un anno, il presente, dominato da un’emergenza sanitaria, – esordisce Paola Cassino, Consigliere alla Cultura – che ci ha fatto lavorare in sordina e da distante; ma abbiamo voluto proseguire come scelta convinta dell’Amministrazione, pensando già ai mesi di rilancio dell’offerta turistica e culturale della Città di Alassio”.
Le operazioni di selezione delle opere (edite in Italia nell’arco 1° aprile 2019-31 marzo 2020) sono il frutto del lavoro della Giuria tecnica del Premio, presieduto quest’anno dal Prof. Gian Luigi Beccaria, linguista, critico letterario, nonché volto noto della televisione italiana. Come da tradizione il presidente del Premio si avvale della collaborazione di due Giurie: quella tecnica, cui si deve la rosa dei finalisti, e quella degli italianisti europei, che voteranno per l’opera vincitrice. “Ogni anno, grazie a un intenso lavoro della Giuria tecnica, coadiuvata dalla Segreteria del Premio, – continua la dottoressa Cassarino – esce una rosa di finalisti d’eccellenza dalla grossa mole di romanzi editi in Italia. Di questo importante lavoro ringrazio personalmente gli amici della Giuria tecnica, composta dal Presidente Gian Luigi Beccaria e dai tecnici Luigi Barlocco, Alberto Beniscelli, Francesca Bogliolo, Vittorio Coletti, Roberto Francavilla, Franco Gallea, Franco Manzitti, Magda Ravina e Antonio Ricci”.
“Avevamo delle importanti novità per la presentazione pubblica delle opere finaliste – sottolinea Paola Cassarino – che per via del Covid-19 dobbiamo rivedere. Stiamo così lavorando su una soluzione adeguata a questi tempi che tenga soprattutto conto dalla partecipazione del pubblico ad un evento che segue da anni con interesse”.
Anche quest’anno non manca la varietà letteraria delle opere candidate al Premio, scorrendo nell’arco dei secoli dalla figura artistica di Plautilla Briccia (Mazzucco) al momento storico dell’avvento di Hitler (Massimi), dalle tensioni dei sentimenti che si innescano quando meno te l’aspetti (Baresani) ai ricordi di formazione di un bambino negli anni della seconda guerra mondiale (Molesini), per chiudere con la figura sfuggente di Attilio, da piccolo editore a politico, (Serra) che per dirla alla Cyrano de Bergerac “in vita sua fu tutto e non fu niente”.
“Ora proseguiamo con i lavori per la fase conclusiva dell’evento – chiude Cassarino – e approfitto del momento per ringraziare di cuore lo staff della Segreteria del Premio”.