Nessun rimpasto di Giunta, almeno per ora, e un grande sospiro di sollievo nel vedere finalmente deposta la spada di Damocle che dall’inizio del mandato pendeva sulle sorti dell’amministrazione Melgrati Ter.

La Corte d’Appello di Genova stamani ha pronunciato e pubblicato la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Per i 19 appellanti del cosiddetto processo delle Spese Pazze in Regione Liguria è la fine di un incubo, per Marco Melgrati anche un nuovo record  34 assoluzioni con formula piena.

“Sono un innocente seriale – le prime parole al rientro da Genova – Lo speravo, da sempre, da subito perché ho sempre dichiarato la mia innocenza. Sinceramente pensavo di dover arrivare in Cassazione per vedermela riconosciuta, invece oggi ho ascoltato le parole più belle: assolto perchè il fatto non sussiste. Sono felice ringrazio ovviamente i giudici, le persone che mi sono state vicino in questa lunga attesa e soprattutto il mio avvocato Franco Vazio.

E’ lo stesso Vazio ad emettere subito una nota stampa: “La sentenza pronunciata questa mattina dalla Corte di Appello di Genova, con coraggio ed equilibrio – scrive infatti – ​ha restituito all’arch. Marco Melgrati la serenità che un processo lungo e complesso gli aveva tolto; con imputazioni plurime e gravissime per reati di falso e di peculato. Un’assoluzione che accoglie le tesi difensive che erano state messe in campo sin dal primo momento: il fatto non sussiste. Marco Melgrati esce anche da questo processo a testa alta. Leggeremo nei prossimi giorni le motivazioni, ma non posso che essere felice per questa decisione che corona un enorme lavoro fatto nella convinzione che Marco Melgrati fosse innocente ed estraneo alle accuse allo stesso contestate”. “Resta il “vulnus” della sospensione dalle funzioni di Amministratore – la conclusione di Vazio – che ha privato la città di Alassio del Sindaco eletto; certo questo è il passato, e davanti lui ora c’è solo una sentenza coraggiosa e giusta che restituisce futuro e speranza. Però sul “vulnus”, sulle procedure automatiche di sospensione dalle cariche elettive, senza valutazioni di merito e di gravità, una riflessione sarebbe necessaria svolgerla”.”Mi spiace che in questi giorni si siano fatte congetture sul destino di questa amministrazione – riprende Melgrati – si è parlato di arditi rimpasti e ancor più improbabili defenestrazioni. E’ vero, qualora avessi dovuto scontare una nuova sospensione, avevo predisposto affinché la macchina amministrativa comunale fosse schierata al meglio per gestire la situazione. Lo stesso Rocco Invernizzi, che come me, nei mesi scorsi è passato attraverso un duro processo, per il quale aveva responsabilmente rimesso le proprie deleghe assessorili, uscendone poi con assoluzione con formula piena, merita di rientrare in ruoli attivi di responsabilità. Ora però abbiamo modo di compiere le scelte necessarie in armonia e serenamente senza Spade di Damocle incombenti. Questa è una grande squadra, l’ha dimostrato nel periodo più difficile della storia amministrativa alassina. Ed ora, lo sarà ancora di più”.