“Da non credere! Ore fermi in autostrada senza nessun tipo di assistenza, di informazione, di indicazione su cosa fosse successo o sui tempi necessari per arrivare a destinazione. I racconti di chi nel pomeriggio di ieri e, di nuovo, nella mattinata di oggi hanno avuto la sventura di trovarsi sulla A10, o imbottigliati sull’Aurelia mettono i brividi”. E’ il sindaco di Alassio, Marco Melgrati a tornare oggi su un argomento spinoso: la viabilità della Riviera Ligure di Ponente “Non ne faccio una questione di flussi turistici – aggiunge – seppure viene da chiedere che senso ha cercare di risollevare le sorti del turismo alassino se per giungere qui occorre attraversare i gironi dell’Inferno. Ne faccio una questione di buon senso, senso civico e rispetto per gli utenti, la gente: quella che paga tasse e pedaggio autostradale (il più salato del Paese) in cambio di… nulla, anzi in cambio di cantieri eterni, scambi di carreggiata, riduzioni di corsie. Provate a fare da Genova a Ventimiglia e poi ditemi quanti ne avete contati. Non siamo tutti come Zlatan Ibrahimovic, pronti a trovare un passaggio su una moto per arrivare in tempo al Festival. Scriverò al Prefetto e al Governatore della Liguria perchè mi metto nei panni di chi ieri è arrivato a destinazione nel cuore della notte, di chi avrebbe potuto aver bisogno di un’ambulanza o di chi alla scadenza di una gravidanza avrebbe dovuto correre all’ospedale per il parto”.

“Un tema questo che fa riemergere l’urgenza, non solo di riattivare il punto nascite di Pietra Ligure – la conclusione di Melgrati – ma che impone di prendere in mano con urgenza il completamento dell’Aurelia Bis, utilizzando il fondi del Recovery Fund, per fornire una valida alternativa all’Aurelia e all’Autostrada: i fatti dimostrano che ad ogni incidente la nostra viabilità va in tilt e non è più tollerabile”.