È Giuseppe Lupo il vincitore della edizione 2016 del Premio Letterario Nazionale “Alassio Centolibri – Un Autore per l’Europa”. Ad annunciarlo è Monica Zioni, Vice Sindaco di Alassio con delega alla Cultura:

“Lo scrittore, saggista, docente universitario, autore del romanzo ‘L’albero di stanze’, 2015, ed. Marsilio, si è aggiudicato, con la sua ultima opera, l’ambita onorificenza alassina, giunta quest’anno alla sua ventiduesima edizione, dopo l’esito delle votazioni espresse dalla giuria di italianisti formata da professori di letteratura italiana di prestigiose Università europee”.

La cerimonia di premiazione dell’opera vincitrice è in programma sabato 3 settembre 2016 alle 21.00 in Piazza Partigiani ad Alassio, in una serata presentata da Gerry Scotti, all’interno, come di consueto, di una due giorni alassina interamente dedicata alla cultura. Come da tradizione, infatti, la sera prima sarà consegnato il premio “Alassio per l’Informazione Culturale”. L’iniziativa, creata, organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio e dalla Biblioteca Civica “Renzo Deaglio”, gode del riconoscimento dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero per gli affari esteri e della Regione Liguria.

Cinque scrittori finalisti sono stati selezionati dalla Giuria Tecnica del Premio, presieduta dal Dott. Ernesto Ferrero – Direttore del Salone Internazionale del libro di Torino. Il sesto libro è stato selezionato dai visitatori dello Stand della Città di Alassio al Salone Internazionale del Libro di Torino. I romanzi finalisti, presentati ad Alassio nel corso dell’estate, erano: “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati (Rizzoli), “Terapia di coppia per amanti” di Diego De Silva (Einaudi), “L’albero di stanza” di Giuseppe Lupo (Marsilio), “Costellazione familiare” di Rosa Matteucci (Adelphi), “La ragazza di fronte” di Margherita Oggero (Mondadori), “Una storia quasi perfetta” di Maria Pia Veladiano (Guanda).

“Anche quest’anno, il Premio Alassio Centolibri ha portato nella nostra Città i principali protagonisti della scena letteraria nazionale, con un’offerta di grandissima qualità e notevole spessore culturale. Per questa edizione, a nome dell’Amministrazione Comunale, ringraziamo i componenti delle giurie e tutti coloro che hanno contribuito per l’ottima riuscita dell’iniziativa”, aggiunge il Vice Sindaco Monica Zioni.

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L’ALBERO DI STANZE
(Scheda dal sito Marsilio)
A conclusione di una serie di romanzi che hanno disegnato in questi quindici anni il destino delle genti di Lucania durante il lungo e drammatico attraversamento di un tempo sospeso tra il nuovo e l’antico, la fervida e generosa immaginazione di Giuseppe Lupo si condensa in un’unica, inarrestabile ascesa nel silenzio solitario degli uomini e nel racconto che i muri evocano delle generazioni durante tutto il secolo che ormai sta per chiudersi insieme al secondo millennio dopo la nascita di Cristo. Non è una saga questa di una Lucania diventata Lupania e neppure una mitica leggenda, piuttosto un paziente e amoroso rendiconto di una conquista, stanza sopra stanza, piano dopo piano, poi abbandonata per rivolgersi a nuove mete, in un altrove lontano; un bilancio tra storia e memoria dove i conti debbono in ogni caso quadrare, perché ormai vanno chiusi, e anche in fretta, con la vendita di tutta la “casa verticale”, ricorrendo a ogni forza ci venga dal riemergere dei ricordi, mentre le parole svaniscono in un definitivo silenzio. Lupo traccia un bilancio esistenziale e morale che va oltre il rimpianto, sfidando il futuro con l’entusiasmo del sogno e la concretezza del gesto: certo, molto intanto si è perso, scomparso nei tempi che sono stati, ma altro ci aspetta e la memoria così raddoppia la forza e lo slancio; in fondo il meglio ha radici nel passato da dove veniamo, ma le nuove foglie che crescono a primavera sono protese in avanti, alla ricerca della luce del sole. La lingua di Lupo, ogni volta sorprendente e improvvisa, si accende nell’invenzione metaforica e si rinnova tra storia e memoria, tra ragione e sentimento, tra fede e convinzione: la civiltà della tradizione, che pure scomparve nel millennio che è stato, resiste caparbia nella sete di vita dei suoi avventurosi nipoti e, quindi, ci possiede e ci appartiene persino oltre se stessa. Di questa epopea Lupo, con L’albero di stanze, si conferma appassionato e sincero testimone, autentico e luminoso cantore, in un romanzo che segna con dolente e sofferta coscienza la conquista di una vita nuova. Cesare De Michelis

GIUSEPPE LUPO
Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e di Brescia. Per Marsilio ha pubblicato L’americano di Celenne (2000; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello opera prima, Prix du premier roman), Ballo ad Agropinto (2004), La carovana Zanardelli (2008; Premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical, Premio Carlo Levi), L’ultima sposa di Palmira (2011; Premio Campiello-Selezione giuria dei letterati, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì) e Atlante immaginario (2014). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del «Sole 24 Ore» e di «Avvenire».