Si chiama “Educare in Comune” ed è l’avviso pubblico emanato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Il bando è rivolto ai Comuni – spiega l’Assessore alle Politiche Scolastiche Fabio Macheda – e si prefigge lo scopo di andare a sanare deficit educativi conseguenti alle situazioni di difficoltà economica e sociale venuta a crearsi anche a seguito dell’emergenza sanitaria. Le difficoltà economiche in primis ma anche quelle di accedere alla didattica tradizionale, la chiusura delle scuole, la ripresa in collegamento video hanno di fatto destabilizzato le famiglie e generazioni di studenti in tutto il Paese. L’idea è proprio quella di andare a combattere la povertà e l’esclusione sociali tra i minori analizzando le opportunità di accesso ai servizi. 

Tre le aree tematiche previste dal bando: “Famiglia come risorsa”, “Relazione e inclusione” e “Cultura, arte e ambiente”.

“Per la stesura dei progetti abbiamo lavorato in collaborazione con l’Istituto Scolastico Statale, l’Istituto Salesiano, la Gesco, la Biblioteca e la cooperativa Jobel – spiegano dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche – una piccola corsa contro il tempo per riuscire a presentare per tempo i progetti”.
“Insomma – spiega Macheda – abbiamo dovuto predisporre proposte progettuali finalizzate allo sviluppo delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali dei bambini e degli adolescenti, al fine di renderli individui attivi e responsabili all’interno delle proprie comunità di appartenenza, promuovendo il rispetto delle differenze culturali, linguistiche, religiose, etniche e di genere esistenti. Ne sono scaturite le tre progettualità: Life Learning, per le attività con la scuola; “Stare al gioco” per l’attività ludico didattica e “Culturarte” per le attività  culturali.

“Sul Life Learning- prosegue Macheda – abbiamo previsto attività di accompagnamento e aiuto scolastico. Il sostegno allo studio è teso a sostenere e assistere il bambino nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola, attraverso l’acquisizione di una corretta metodologia di apprendimento, attraverso il lavoro individuale e di gruppo. Si cercherà di favorire al massimo il cooperative-learning con l’utilizzo di metodologie dialogico narrative e di apprendimento collaborativo. Si tenderà a stimolare la partecipazione attiva dei bambini con particolare riguardo a quei bambini che presentano difficoltà scolastiche”.
“Stare al gioco è invece un fitto programma di attività ludico-ricreative, educative e motorie, mentre sulla terza linea progettuale abbiamo proposto una serie di laboratori. 
Le attività saranno svolte in un clima sociale positivo che permetta ad ogni bambino o adolescente di esprimere le proprie inclinazioni naturali, con le proprie potenzialità nel rispetto della propria individualità”. 
“La Biblioteca civica, le frazioni, i luoghi di interesse culturale e artistico della nostra città – conclude Macheda – saranno gli ingredienti essenziale di un nuovo modo di insegnare e apprendere basato su metodologie attive e di ricerca; dialogiche e narrative; motivazionali e basate sull’apprendimento cooperativo. Le attività saranno organizzate tenendo in considerazione gli interessi dei bambini e la continuità con gli obiettivi e con i contenuti dichiarati nel POF della scuola. Crediamo di aver presentato un buon progetto e confidiamo di poterlo portare avanti, grazie ai fondi previsti dal bando”.